Ai genitori di Pantani non è mai andata giù la compra-vendita dei cimeli appartenuti in vita a Marco. Legittimo e sacrosanto. Per una mamma e un papà, del resto, non dev’essere per niente facile assistere a ciniche speculazioni sulla pelle di un figlio morto.
I feticci dei campioni hanno sempre attirato i collezionisti, è vero, ma un conto è acquistare un souvenir di Fausto Coppi passato a miglior vita oltre mezzo secolo fa, un altro è mettere all’asta un oggetto, magari intimo, appartenuto al figlio scomparso da pochi anni.
In ogni caso il mercato esiste e frutta, ogni anno, cifre importanti. E così, sui portali di e-commerce, è molto facile imbattersi in oggetti appartenuti, a vario titolo, al Pirata di Cesenatico.
Cartoline, bandane, articoli di giornale e fotografie più o meno originali vengono sovente vendute a poche decine di euro, altre volte gli articoli vengono proposti a prezzi molto più importanti, come la maglietta tecnica autografata della Mercatone Uno che, su E-bay, un venditore privato (tale “Saraceno33”) ha messo all’asta per quattromila euro.
Il valore – secondo il venditore – sarebbe giustificato, oltre che dall’originalità della maglietta (quella del Giro del 2000), anche da due autografi con dedica: “Il cimelio – spiega nell’inserzione – mi è stato regalato da un membro ufficiale del comitato organizzatore del Giro in quanto, a quei tempi, era cliente dell’istituto bancario nel quale lavoravo. Si tratta di una persona integerrima e di assoluta fiducia che certamente non avrebbe mai falsificato quegli autografi”.
Può darsi ma, a corredo dell’annuncio, il nostro venditore pubblica – per la verità con encomiabile lealtà – anche una perizia calligrafica effettuata dall’Associazione Italiana Autografia che, in realtà, mette in dubbio le firme, ritenendole “probabilmente non autentiche e non certificabili”.
I dubbi sono emersi dopo che gli autografi di Marco sono stati esaminati da due periti dell’associazione che, in mancanza di prova fotografica o video dell’atto della firma, hanno ritenuto “non sufficienti” i criteri calligrafici. Insomma, quelle firme non sarebbero state apposte personalmente da Marco. Una perizia che, tuttavia, non convince per nulla il venditore, assolutamente convinto dell’originalità di quegli autografi e quindi del valore di mercato della maglia.
Spera invece di risolvere, almeno in parte, i suoi problemi finanziari Gianluca che, sempre su E-Bay, mette in vendita un’altra maglia autografata di Marco Pantani alla cifra, un po’ più modesta, di 1.999 euro: “A malincuore, per problemi economici – scrive nell’annuncio – metto in vendita un cimelio storico appartenuto ad un campione vero”. In questo caso, però, per l’autenticità dell’autografo, occorre fare un atto di fede: “Non mi permetterei mai – giura Gianluca – di infangare la memoria di Marco vendendo un oggetto contraffatto”. Insomma, benvenuti nella Bengodi del cinismo, dove gli uomini conoscono il prezzo di tutto e il valore di nulla.