Dopo il processo “Radici”, che ha puntato i riflettori sulle infiltrazioni della criminalità organizzata sul nostro territorio, dalla Regione arriva un passo concreto nel contrasto di questi fenomeni particolarmente allarmanti.
Con l’avvio della legislatura, infatti, è stata ricostituita anche la Consulta regionale per la Legalità e la Cittadinanza responsabile, organo di supporto alla Giunta emiliano romagnola che raccoglie rappresentanti delle istituzioni locali e statali, del mondo del lavoro, della società civile e da esperti negli ambiti professionali, accademici e di volontariato.
Il passaggio formale è stata l’approvazione di una delibera su iniziativa dell’assessora alla Legalità, Elena Mazzoni: “La Consulta resta uno strumento fondamentale nella lotta contro il crimine organizzato e la corruzione, anche in questa legislatura si rafforza il nostro impegno nel contrastare le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale della Regione”, ha sottolineato.
Tra i primi impegni, ci sarà anche quello di valorizzare e snellire, nel limite delle competenze regionali, le procedure di confisca e riutilizzo a scopo sociale dei beni sottratti alle organizzazioni criminali.
Inoltre, la Consulta si propone come uno strumento fondamentale per affrontare le sfide evidenziate anche dalla recente relazione della Dia per il primo semestre del 2023: “Un documento – ha aggiunto Mazzoni – che ha confermato la tendenza delle organizzazioni criminali a infiltrarsi nell’economia legale e nella pubblica amministrazione della nostra regione”.
La Consulta “non sarà solo un tavolo di discussione – ha detto ancora Mazzoni – ma un vero motore di cambiamento, impegnato ad elaborare politiche mirate per prevenire le infiltrazioni mafiose, promuovere iniziative di sensibilizzazione sul territorio e fornire supporto alle vittime di mafia e corruzione”.