Come capita ogni tanto, “Bologna” ragiona senza pensare al turismo. E così, la neo-assessora regionale alla Scuola, Isabella Conti, ha deciso di rispolverare la vecchia (temutissima) ipotesi dello “spring break”, ovvero la pausa scolastica primaverile sul modello del nord Europa.
Illustrando in commissione il programma di mandato per il suo assessorato, Conti ha parlato di una “revisione del calendario scolastico”, aprendosi alla possibilità futura di inserire una “pausa” tra Natale e Pasqua. Un’idea che, ovviamente, posticiperebbe la chiusura delle scuole oltre metà giugno (un periodo turisticamente molto interessante per i vacanzieri emiliani) e, di riflesso, porterebbe al suono della prima campanella a ridosso di ottobre.
Inutile dire che questo provvedimento – che ogni tanto ritorna nell’agenda della Regione – creerebbe un danno notevole all’industria del turismo balneare che considera “giugno” un mese di lavoro pieno e, viceversa, “settembre” un periodo di bassa stagione troppo legato all’andamento delle condizioni meteo.
