“Ricordare, per commemorare le vittime delle foibe e rinnovare la memoria dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani costretti a fuggire dalle loro terre alla fine della Seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra. Ricordare, anche per capire come si sia arrivati a una tragedia simile e per evitare che quella orribile pagina della nostra storia venga dimenticata. Il confine orientale è un luogo che per un secolo è stato teatro prima della violenza fascista e poi della tragedia delle foibe perpetrate dal regime titino. Ora è un luogo di fratellanza italo-slovena nella comune identità europea, come abbiamo sperimentato anche negli aiuti avuti durante l’alluvione. Questo dà speranza per altri luoghi del mondo in cui si vivono faide e scontri violentissimi e dimostra quanto sia fondamentale fare tesoro della nostra memoria collettiva per costruire un futuro di pace e di dialogo tra i popoli”.
Questa la riflessione del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, e dell’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni, in occasione del ‘Giorno del Ricordo’, la solennità nazionale istituita nel 2004 per ricordare i tragici avvenimenti di ottanta anni fa avvenuti sul confine orientale italiano.
Una ricorrenza cui la Regione parteciperà con l’assessora Allegni, il 14 febbraio quando il “Treno del Ricordo” farà tappa a Bologna.
Lunedì 10 febbraio, in Emilia-Romagna come nel resto del Paese, Comuni, enti e associazioni organizzano una serie di appuntamenti per rinnovare e approfondire la memoria di quegli eventi, indissolubilmente legati alle vicende del ventennio fascista.
Le celebrazioni delle istituzioni e le iniziative degli Istituti storici
“Italiani d’Istria. Chi partì e chi rimase” è la mostra che sarà inaugurata presso l’Assemblea legislativa (viale A. Moro, 50 a Bologna) il 10 febbraio, alle ore 10, in collaborazione con la Fondazione Fossoli e l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
L’esposizione riunisce storie orali e ritratti fotografici raccolti da Lucia Castelli tra Pirano e Fossoli. L’esodo giuliano-dalmata è raccontato dalla viva voce dei protagonisti, dagli italiani che lasciarono l’Istria per approdare al Villaggio San Marco di Fossoli, in quello che era stato un campo di prigionia nazi-fascista, o che si dispersero in varie parti d’Italia e all’estero, e da chi invece decise di rimanere nella ex-Jugoslavia.
Arriva a Bologna “Il Treno del Ricordo”
Il 14 febbraio alle ore 11 a Bologna, al binario 6 del piazzale ovest della Stazione FS, l’assessora alla Cultura Gessica Allegni, presenzierà in rappresentanza della Regione all’arrivo del “Treno del Ricordo”, un treno storico, messo a disposizione da Fondazione FS Italiane, appositamente allestito con una mostra multimediale e l’esposizione degli oggetti originali degli esuli. Il treno, che sarà a Bologna anche il giorno 15, parte il 10 febbraio da Trieste per approdare a Sassari il 25 febbraio. La visita è libera.
Le iniziative della rete degli istituti storici dell’Emilia-Romagna
Nei giorni che precedono e seguono la ricorrenza sono tante le iniziative. A Bologna le principali sono promosse dal Comitato provinciale di Bologna dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia
A Ferrara si segnala, tra le iniziative aperte alla cittadinanza, il 15 febbraio 2025, alle 20.30, la proiezione del film “Red Land (Rosso Istria)” nella sala Estense del Municipio. Ingresso libero.
A Forlì il 10 febbraio e a Cesena l’11 febbraio proiezione del film “L’ultima spiaggia. Pola fra la strage di Vergarolla e l’esodo”. I dettagli sul portale dell’Istituto Storico di Forlì-Cesena.
Per le iniziative e gli appuntamenti in programma in tutta l’Emilia-Romagna si possono consultare i siti degli istituti storici raggiungibili dal portale della
Rete degli istituti storici dell’Emilia-Romagna
La legge regionale sulla Memoria dell’Emilia-Romagna
Approvata nel marzo 2016, la legge sostiene la conoscenza di fatti e avvenimenti storici avvenuti nel corso del Novecento in ambito emiliano-romagnolo. Una legge unica nel panorama nazionale, che promuove ricerche e approfondimenti storici ma anche progetti culturali e artistici che attraverso i diversi linguaggi, affrontano avvenimenti e tematiche storiche. La legge interviene sia a sostegno delle attività degli Istituti storici regionali che di soggetti pubblici e privati.