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18 Aprile, 2025 Cesenatico
Sic transit gloria mundi: anche il Cocoricò finisce in tribunale

Sic transit gloria mundi: anche il Cocoricò di Riccione finisce in tribunale

Dopo il Pineta (fallito con Marco Amadori e poi rilevato da una nuova cordata), dopo i guai giudiziari del Top Club-Frontemare (sulla proprietà pesa una richiesta di risarcimento in sede civile da 2 milioni di euro per la morte di un ragazzo ucciso a pugni da un buttafuori), un altro simbolo della night-life naviga in cattive acque. 

Si tratta del Cocoricò, locale simbolo della vita notturna di Riccione che, ormai da sei anni (da quando il tribunale ne decretò il fallimento), si dibatte tra mille difficoltà. Prima alcune presunte tasse non pagate, sia all’Erario che al Comune di Riccione, poi le indagini penali della Guardia di Finanza per evasione dell’Iva; infine il mancato pagamento degli artisti, tra cui il dj Gabry Ponte che reclamava un credito di 250mila euro e, per questo, aveva addirittura chiesto il sequestro dei marchi Titilla e Memorabilia. Per non parlare della tragica morte di un 16enne per overdose nel 2015 che, l’anno dopo, costò l’ennesima chiusura. 

Problemi che almeno parzialmente hanno iniziato a trovare una conclusione. Nei giorni scorsi, infatti, davanti al gup Raffaele De Florio, Marco Palazzi (56 anni) – storico patron della discoteca – ha patteggiato 1 anno e 6 mesi (pena sospesa) 

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“Considero questo patteggiamento tombale una definitiva uscita di scena da parte del mio assistito dal mondo della notte – ha commentato l’avvocato Lotti – che, pur avendogli, in un tempo lontano, restituito fama e successi, lo ha portato, suo malgrado, nella fase finale ad una vicenda caotica e impensabile di cui si è sempre dichiarato estraneo ma che, per evitare un processo lungo e complesso, lo ha condotto ad una scelta processuale di questo tipo”. 

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