Che a Cesenatico ci fossero pochi medici di medicina generale ce ne siamo accorti tutti. Soprattutto se ne sono accorti i cittadini più anziani, quelli che – fino a qualche anno fa – quando avevano qualche problema di salute, erano abituati alle visite a domicilio. Un “lusso” che oggi, salvo sporadici casi, nessuno contempla più. Oggi ci accontentiamo di avere l’appuntamento in settimana, di fare poca fila per la ricetta e di avere una visita diagnostica che non sia soltanto telefonica.
Insomma, per colpa di numeri risicati, siamo molto lontani dal cosiddetto “rapporto ottimale tra dottori e utenti”. I medici di base, che hanno una media di oltre 1500 pazienti a testa (secondo le nuove disposizioni non potrebbero averne più di 1000), fanno quello che possono sobbarcandosi turni di lavoro davvero estenuanti, ma il problema resta: sul territorio dell’Ausl Romagna, infatti, ne mancano ben 63.
Per quale ragione? Perchè il numero chiuso a Medicina e i pochi posti per specializzandi limitano drasticamente l’offerta di professionisti. E a rimetterci, ovviamente, sono i pazienti costretti a fare riferimento a medici oberati da un alto numero di mutuati e non sufficientemente prossimi territorialmente.
Il Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna ha aggiornato al 31 marzo la mappa delle aree oggi ancora non coperte sollecitando l’interesse dei professionisti della medicina generale in regola con i relativi indici di assegnazione. A Cesenatico, tanto per andare subito al punto, ne mancano ben dieci, un numero che spiega abbondantemente l’emergenza storica che stiano attraversando.