La crew del “Bronx di Ponente” – un luogo ma anche un concept – approda nella prestigiosa cornice di ArteFiera Bologna, la rassegna d’arte internazionale in programma questo weekend nella città felsinea.
Dopo aver festeggiato mezzo secolo di attività nel 2024 con un’edizione memorabile, segnata dal ritorno di alcune fra le più grandi gallerie italiane, Arte Fiera ha deciso infatti di aprirsi ad una nuova sezione di artisti e gallerie di ricerca, un nuovo filone con un’identità grafica più vivace e pop per ampliare lo sguardo e abbracciare nuovi territori.
E così da questa premessa nasce il punto di contatto tra la kermesse bolognese e Simone “Tribu” Tribuiani, ormai 50enne surfista incallito e soprattutto instancabile artista di Cesenatico che, da sempre, colora, imbratta, dipinge in varie forme e modi sulle superfici più disparate ma, in prevalenza, su materiale di recupero.
Miniature, murales, animazioni grafiche, installazioni; il mondo di Tribuiani fonda le sue radici nel territorio di Cesenatico, fonte inesauribile di ispirazione artistica, e soprattutto sulle colonie diroccate di Ponente, la sua tela in cui ha sempre dipinto gran parte delle sue formidabili creazioni.
Al padiglione 25 (stand A53), “Tribu” espone alcune opere di “Legends on Wood”, una collezione dedicata al mondo sportivo e alle figure che ne hanno segnato la storia. Attraverso queste creazioni Tribuiani riesce a coniugare lo sport e gli scarti dei cantieri navali, due sue passioni d’infanzia. Le opere in questione sono infatti realizzate con pezzi di imbarcazioni dismesse, simili a quelle con cui giocava da bambino.
Anche oggi, tuttavia, malgrado sia un artista da mostre internazionali, Simone Tribuiani resta avvinto saldamente alle sue origini e la sua dimora iconica resterà sempre l’ex colonia Santarcangiolese: “L’arte – spiega Tribu – è un po’ un cavallo di troia moderno che può essere usato per far breccia e introdurre rigenerazione urbana. Bronx ponente è uno pseudonimo che utilizzo dal 2009; è un tarlo mentale, una forma d’arte; é l’utilizzo e il riutilizzo di materiali e spazi abbandonati che ha partorito ‘La Santa Bronx Ponente’, una casa”.