Non sarà semplice e non sarà a buon mercato. Si annunciano particolarmente laboriose le operazioni di recupero del Calimero Sampa che, dopo oltre una settimana, è ancora lì, ormai adagiato sul fondale a ridosso della scogliera di Ponente.
Incastrato ai grossi massi ma in balia delle onde, lo scafo si è completamente rigirato su se stesso e la chiglia ormai affiora appena dalla superficie del mare.
Ieri mattina tre sub hanno lavorato a lungo attorno al relitto per cercare di recuperare qualche componente riciclabile, per accertarsi che non ci siano perdite di idrocarburi dal serbatoio e per capire, dopo sette giorni, come si è posizionato esattamente lo scafo sui fondali.
Considerando le dimensioni del peschereccio ci vorranno barche di grande stazza e gru con “bracci” particolarmente ampi per disincastrare lo scafo e portarlo a riva. Operazioni complicate dal punto di vista tecnico, ma anche molto dispendiose sul piano economico.
Per questa ragione, nella giornata di lunedì, è partita la raccolta fondi per sostenere “Il Calimero e il suo ultimo viaggio”. L’operazione di “gofundme” punta a raccogliere 20mila euro. Ad oggi ne sono stati raccolti oltre tremila attraverso donazioni online che vanno da 5 a 300 euro. A promuovere la raccolta fondi è stata la Casa del Pescatore che, dal 28 gennaio (giorno del naufragio), si è subito attivata per cercare di dare una mano concreta al comandante Andrea Tosi. Per sostenere l’iniziativa sono state anche aperte nuove pagine social.