Per i collezionisti a caccia di souvenir un po’ nostalgici c’è una “chicca” da non perdere: a realizzarla la “Brumm”, l’unica azienda italiana sopravvissuta nel settore del modellismo automobilistico in scala (1:43). Si tratta della riproduzione in miniatura della mitica Fiat 500R della linea “Vacanze italiane” creata nel 2022 per celebrare il 50esimo anniversario della fondazione dell’azienda comasca (1972).
Ciò che la rende unica per i collezionisti di Cesenatico é lo sfondo fotografico: a sinistra l’insegna del “Peccato Veniale” con l’iconico serpente che divora la mela rossa; a destra una bellezza anni ’80 in topless sul modello delle sexy cartoline postali tanto in voga mezzo secolo fa.
A raccontarci la storia di questo particolare “cimelio” poteva essere soltanto una persona: Marco Doneda, gestore da oltre 30 anni dello storico negozio di modellismo al civico 133 del lungomare Carducci, l’unico rimasto nel giro di 150 chilometri (se si esclude un secondo punto vendita a San Marino): “La linea ‘vacanze italiane’ – spiega – è stata realizzata tre anni fa in occasione dei 50 anni della Brumm che fu fondata a Cernobbio nel 1972. E’ l’unica azienda interamente italiana rimasta nel settore. Inizialmente produceva modellini di carrozze d’epoca (in dialetto milanese la carrozza è chiamata “brumm”), nel 1975 iniziò la riproduzione in miniatura di carri a vapore e, due anni dopo, cominciò la produzione di automodelli. Le macchinine della Brumm, realizzate in scala 1:43, spaziano dalle auto d’epoca a modelli più recenti, anche da corsa, e oggi sono costruite integralmente nello stabilimento lariano di Oltrona di San Mamette. In occasione del 30° anniversario nel 2002 è stata pubblicata la monografia “librumm 1972-2002 una storia di modelli”, mentre nel 2022, per celebrare il cinquantenario, é stata realizzata la linea ‘vacanze italiane’ con una versione dedicata proprio a Cesenatico”.
La Fiat 500, con i tipici accessori della vacanza caricati rigorosamente sul tettuccio (come avveniva negli anni Sessanta), é in vendita – anche nel negozio di Doneda – a 70 euro e viene proposta con due layout grafici: nel primo la scritta recita “Ho lasciato il cuore… a Cesenatico!”, il secondo “Ti aspetto l’anno prossimo… a Cesenatico!”.
“A commissionarla inizialmente in 24 pezzi – spiega Doneda – é stato il grossista ‘Balocco Model’ di Cesena. Quei modelli, però, sono andati esauriti in pochi giorni, io stesso ne avevo acquistati dodici, e quindi ne hanno subito riordinati altri quarantotto…”.
Un mercato quello dei modellini d’auto che sopravvive all’incedere degli anni “perché – spiega Marco – i miei clienti sono ‘bimbi’ dai 50 anni in su, persone che oggi come ieri continuano a divertirsi collezionando modellini d’auto. Certo, si tratta comunque di un mercato di nicchia e, se non ci fossero le vendite online e i turisti dell’estate, non sarebbe facile andare avanti.
Eppure lei é rimasto quasi l’unico rivenditore specializzato in modellini sul territorio provinciale…
“Vero, ma i modellini nuovi, alla fine, non sono tanti e quindi un collezionista può scegliere su una cerchia molto ristretta di novità. E poi ci sono le mogli, che sono sempre contro…”.
Amazon dà fastidio anche a voi?
“In parte, ma i collezionisti, quelli veri, sono molto esigenti ed io, a differenza di quello che si trova in rete, espongo solo modelli di alta qualità. In estate ho anche dei carrelli che metto fuori con articoli più a basso costo, ma dentro il negozio ho miniature che possono arrivare a costare anche 4-500 euro. Ad esempio, in questi giorni, mi é arrivata una Porsche GT3 RS in edizione limitata che costa quelle cifre lì”.
Ma cosa ci fa un collezionista con i modelli di auto?
“Li guarda, li spolvera, a volte forse ci gioca, sicuramente ne cura la manutenzione, ad esempio mettendo un po’ d’olio negli ingranaggi e nelle ruote”.
Ma lei stesso é un collezionista?
“Sì, diciamo che conservo le macchinine in plastica con cui giocavo da piccolo, ma ormai ho messo in vendita anche quelle. Ne ho alcuni modelli degli anni sessanta…”.
Lei vende macchinine dal 1992: che modelli c’erano a quell’epoca?
“Ce n’erano molto pochi. Solo negli anni successivi, infatti, nacquero alcune grandi aziende italiane che riempirono il mercato. Penso alla Burago, a Polistil, alle Politoys che produceva macchinine in plastica vendute a 100 lire, ma anche alle mini-auto d’epoca della Mercury, tutti marchi italiani che adesso non esistono più e che, a parte la Brumm, hanno lasciato il posto ai grandi produttori asiatici. Anche le marche che sembrano europee oggi, in realtà, producono tutto in Cina”.
Qual é il futuro di questo negozio?
“Mah, mia moglie mi pressa per venderlo e a mia figlia di questo settore non interessa granché. Quindi, andrò avanti finché la salute me lo consentirà, fermo restando che se domani si presentasse qualcuno con una valigetta di soldi in mano, io glielo venderei subito”.